E’ il 13 settembre 2015 il
gran giorno di Silvia e Riccardo, lui informatico lei
insegnante di storia dell’arte in un liceo, da anni Silvia sogna
questo momento dove unirà le sue due grandi passioni: l’amore
per il fidanzato e per l’arte.
Vivono a Firenze
e per questo Silvia si sente fortunata. Le vediamo prepararsi, con
calma, tutta l’ansia e la fretta che trasmetteva nei giorni
precedenti al matrimonio sono svaniti nella consapevolezza che adesso.
Il più e fatto, il momento è arrivato
e a lei non resta che cogliere uno dei giorni più felici della sua
vita , come fosse un frutto maturato al sole.
Indossa il suo abito stile impero
bianco panna che mette in risalto la sua figura slanciata le scarpe
rigorosamente basse e il velo lungo fino ai piedi. Una vera sposa
neoclassica, perché il matrimonio deve richiamare alla mente quel
periodo in cui Napoleone metteva tutto a ferro e fuoco ma la moda si
richiamava alle linee essenziali pure e armoniose dell’antica
Grecia, il periodo amatissimo dalla nostra sposa.
La Cerimonia si celebra nella piccola
chiesa di Santa Maria a Quarto sulle colline di Firenze, la tipica
chiesa di campagna raccolta e accogliente. Chiediamo alla mamma
della sposa, la signora Franca, come si sente “Emozionata felice
perché tutto è come Silvia ha sempre sognato e la vedo raggiante”
risponde.
Rivolgiamo a Silvia la stessa domanda
e lei ride mostrando quelle fossette che hanno fatto innamorare
Riccardo “stranamente calma, io che di solito sono sempre così
frenetica, oggi proprio oggi mi sento tranquilla e fiduciosa”
“davvero tutto quello che hai organizzato oggi corrisponde ai tuoi
sogni di sempre ?” “si ogni singolo dettaglio” Risponde felice
Silvia che lasciamo alla sua serena quiete e
raggiungiamo lo sposo.
Si sono invertiti i ruoli, Riccardo
sempre così pacato è invece piuttosto agitato. Ci saluta
cordialmente, alto , imponente e già inserito nel suo doppiopetto da
dandy neoclassico, un abito attillato con panciotto e risvolti
ampi della giacca sullo stile Lord Brummel. Gli chiediamo come
si sente nella sua nuova versione ottocentesca, risponde convinto : “
È uno stile che amo e che ho adottato non solo per fare contenta
Silvia e mi sento a mio agio” lo rassicuriamo che l’agitazione
che sente è tipica di ogni sposo e lui ride divertito
“Sinceramente non avrei mai pensato, sono io il razionale della
coppia quello che ha sempre cercato di calmare le ansie di silvia ,
vedi come si cambia”
Tra chiacchere e rassicurazioni
accompagniamo lo sposo in chiesa dove raggiunge l’altare , Silvia
ancora non si vede, possiamo ammirare l’allestimento perfetto. Il
colore dominante è il bianco, mazzolini di mughetti e margherite
adornano i banchi della chiesa, gigli enormi trionfano
sull’altare... l’emozione è forte e palpabile quando arriva
silvia, nascosta dal suo velo lunghissimo e imponente, seguita da
tre piccole damigelle che la seguono lanciando petali mentre
lei con il padre percorre la piccola navata.
Scorgiamo una lacrima scendere dagli
occhi di Riccardo, non si aspettava tanta bellezza forse? Oppure la
tensione sta lasciando il posto alla gioia?
La cerimonia ha inizio, molte le
letture che il parroco ha affidato alla voce degli amici della
coppia. Molti i momenti emozionanti, la lacrima di Riccardo ,
il sorriso raggiante di silvia, i genitori dello sposo che piangono
sommessamente, finché il tutto si avvera: i due fidanzati sono
diventati finalmente marito e moglie e si può festeggiare.
La festa sarà in un luogo insolito, il
museo Stibbert di Firenze. L’amore per l’arte di Silvia si è
tradotto in un pranzo al museo, i soldi dell’affitto spesi
per abbellire questo luogo di cultura, conosciuto da ogni bambino e
adulto fiorentino. Questo museo di armature antiche creato da
di Frederick
Stibbert , nato ai primi dell’ottocento, un inglese di
madre toscana che in questa villa alla fine dell'Ottocento unica per
ricchezza, internazionalità e scenograficità riunì armature
risalenti per lo più al Cinque e Seicento. Cavalieri
turchi ottomani,
indiani, giapponesi e scenografiche armature
appartenute agli ultimi samurai .
E in questa cornice gli sposi scattano
il loro servizio fotografico mentre gli invitati anziché rimanere a
troppo a lungo immobili ad aspettarli sono condotti per il museo con
visite guidate predisposte per loro.
Sentiamo i genitori in partenza per la
visita guidata “che effetto fa vedere la fede al dito del proprio
figlio?” risponde il padre della sposa “viene da piangere
dall’emozione” e detto questo tira fuori il fazzoletto.
Bellissima la limonaia con vetrate
ottocentesche dove si tiene l’aperitivo e dove si ballerà nel
pomeriggio, addobbata di fiori bianchi e impreziosita da una tenda
bianca di seta che conferisce alla stanza un’aria davvero fuori dal
tempo.
Il Pranzo si terrà invece
all’interno del museo nella sala del pianterreno , dove campeggiano
margherite e coccarde di seta preziosissime. Pranzo allietato da
poesie, brindisi e il ricordo di chi non era più tra noi ma sempre
presente nei cuori. Leggiadra Silvia che ha mantenuto il suo sorriso
imperturbabile senza eccessiva emozione o agitazione, Tenero Riccardo
che continua ad essere il più emozionato tra i due.
Come accade spesso i nostri sposi non
mangiano niente ma girano per i tavoli, 15 per l’esattezza ,
apparecchiati con un servizio di porcellana bianca e blu in
stile impero, Si accertano che i loro ospiti siano stati bene ed
abbiano gradito le visite guidate e organizzate per loro.
Gli ospiti hanno gradito eccome e tra i
commenti che cogliamo a caldo, ci sono molti apprezzamenti per le
armature giapponesi che hanno scoperto , alcuni di loro per la prima
volta. Armature che ritornano nelle bomboniere che gli sposi hanno
preparato per i loro invitati, piccoli guerrieri giapponesi in
miniatura stazionano ignari nel tulle color avorio che gli ospiti
accarezzano maneggiando le bomboniere.
Arriva la torta , una millefoglie
addobbata di grandi rose bianche in zucchero filato dal gusto
delilcato e superbo allo stesso tempo. Brindisi e lancio del bouquet,
rose bianche, mughetti margherite intrecciate ad edera dalle diverse
tonalità di verde. Silvia si accinge al gran lancio divertita,
la fortunata e è una ragazza molto giovane che declina
l’offerta pur apprezzando la composizione floreale.
Di nuovo nella limonaia dove si aprono
le danze con la colonna sonora degli sposi , eseguita da duo “Nota
del cuore” una cantante e il suo musicista vestiti di bianco e che
ricordano per la posa solenne alcune statue del Canova.
La canzone dei nostri sposi è “ Come
Musica ” di jovanotti. Niente a che a vedere con il neoclassicismo,
ma vogliamo concedere un tocco di modernità a questa coppia
splendida che sono sempre e comunque ragazzi dei nostri tempi?
Balli canti e brindisi ancora e un
video che ripercorre la loro storia a bordo pista proiettato su un
grande schermo, tirato fuori a sorpresa. Infine li lasciamo che
è scesa la sera, ma il sipario sul loro matrimonio non calerà mai,
questo è sicuro.
Ringraziamo la Reporter di Nozze Valentina Roselli per aver condiviso questo bellissimo Real Wedding da lei raccontato, con noi e tutte voi, future spose italiane!
Ringraziamo la Reporter di Nozze Valentina Roselli per aver condiviso questo bellissimo Real Wedding da lei raccontato, con noi e tutte voi, future spose italiane!